| Beh il mio discorso non si riferisce al ban/restriction delle carte, ma proprio agli errata corrige e alle definizioni "Limited" (sia su WH:I che su LotR sono capitati questi inghippi, e posso pure preannunciarvi che non è finita), senza menzionare eventuali minime correzioni testuali.
Uno vorrebbe impararsi le regole, poi stare sereno di pescarsi delle carte e potersi fidare di quanto sia stampato... Nel caso di WH:I forse la cosa non è tanto scocciante (in fondo, uno si costruisce il mazzo, quindi almeno le proprie carte le conoscerà a memoria), xò x una questione di cortesia generale io vedrei come un bel gesto l'uscita di un pack a un prezzo accettabile contenente magari le carte "corrette" e xkè no, eventuali copie mancanti dai set fissati con 1X o 2X. Certo, è una di quelle idee x le quali uno potrebbe rispondermi "TE PIACEREBBE, EH?" ma non vanno scordate due cose: pagherei x un pack del genere (e tecnicamente/moralmente, almeno x le errata, la cosa non sarebbe dovuta - pensateci, i soldi già spesi non hanno subito errata corrige, no???) e sopratutto penso di avere ragione nel supporre che vi siano diversi giocatori interessati a questo tipo di correzione.
Sul playtesting... Meglio ke sto zitto. Io vedo, anke grazie a gente come Uwe Rosenberg e Jason Matthews, che non è una banale opzione, quando si parla di un boardgame o un cardgame. È il cardine principale che, se omesso o applicato con superficialità, potrebbe solo sputtanare quel gioco e il suo obiettivo di divertimento. X capirci, io sono uno di quelli che col giusto playtesting fa uscire un Glory To Rome (un cardgame molto apprezzato, x 4 giocatori), e non una cavolata ke tocca rappezzare a ogni giro... Molti game designer hanno fantasia a briglia sciolta, ma lì, mi sa, saremmo bravissimi tutti. È saper bilanciare e concepire "neutralmente" e in maniera rifinita il gioco, la vera competenza. I soldi sono pur sempre soldi. Se compro un gioco...
@Hyperfox: ti ho risposto al messaggio, grazie!
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